Questo il comunicato che la Prof.ssa Maria Falcone, sorella del Giudice Falcone ha inviato alla nostra Associazione ed al Sindaco del Comune di Monteroni d’Arbia.
La Tenuta di Suvignano rappresenta un complesso agricolo ed immobiliare di particolare pregio e di grande significato simbolico, non solo per il territorio di Monteroni d’Arbia, ma per tutta l’Italia. Esso testimonia, infatti, il grande potere di riciclaggio, anche in settori produttivi distanti dalla Sicilia, da parte di esponenti mafiosi come individuato da mio fratello Giovanni nel lontano 1983 quando effettuò per primo il sequestro della Tenuta.
La gestione pubblica, o partecipazione pubblica, della Tenuta di Suvignano, attesterebbe l’impegno dello Stato contro le mafie non solo nella fase giudiziaria ma anche simbolicamente nella rinascita economica di un territorio.
Spero che con l’ausilio di tutti gli attori politici, istituzionali, enti locali ed amministrativi coinvolti nella gestione dei beni confiscati, si possa dare all’Agenzia dei Beni Confiscati la possibilità di sostenere una scelta diversa da quella della vendita, con la quale si potrebbe rischiare di dare alla criminalità organizzata la possibilità di rientrare in possesso di un bene così simbolico.
Maria Falcone